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Consumo di acqua: menù vegetale vs menù onnivoro

15 Aprile 2024
Tempo di lettura: 6 minuti

Irrigazione campi

Gli animali d'allevamento, usati come "macchine" che trasformano il cibo vegetale (i loro mangimi) in "cibo animale" (la carne ottenuta dalla loro macellazione) hanno bisogno di una quantità di mangime molto più elevata rispetto al peso della carne ottenuta: circa 15 volte tanto, in media.

Per questo motivo, anche la quantità d'acqua necessaria per ogni chilogrammo di carne è molto elevata. Bisogna infatti conteggiare tutta l'acqua usata per le coltivazioni dei mangimi, quella che gli animali bevono, quella usata per la pulizia degli allevamenti e dei macelli.

L'agricoltura, che è per la maggior parte dedicata alla produzione di mangime per gli animali, consuma più acqua di qualsiasi altra attività produttiva: il 70% dell'acqua usata in totale nel mondo.

Gli studi di impatto ambientale che valutano il consumo d'acqua per la produzione alimentare, non forniscono risultati sempre uguali tra loro, in quanto essi dipendono da diverse variabili: tipo di mangime, di suolo, di irrigazione, il clima, ecc. Il Pacific Institute afferma che sono necessari da 15.000 a oltre 70.000 litri d'acqua per ottenere un kg di manzo. Invece bastano da 500 a 2000 litri per un kg di vegetali da usare direttamente per il consumo umano (ortaggi, cereali, legumi, inclusa la soia). (Gleick P, Cooley H, Cohen M, Morikawa M, Morrison J, Palaniappan M (2010) The World's Water 2008-2009. Pacific Institute, Island Press).

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Le ricerche - ampiamente citate in svariati articoli scientifici da molti anni - del prof. Pimentel riportano valori ancora più alti: per un kg di manzo da allevamento intensivo 100.000 litri d'acqua e 200.000 per l'allevamento a pascolo, mentre confermano i valori di 500-2000 litri per i vegetali (2000 litri per un kg di soia, 1910 per il riso, 1400 per il mais, 900 per il grano, 500 per le patate). (Pimentel D., Houser J., Preiss E., White O., "Water Resources: Agriculture, the Environment, and Society", Bioscience, February 1997 Vol. 47 No. 2).

È dunque vasta l'evidenza scientifica che dimostra che la produzione di cibo animale (carne, pesce, latticini e uova) per il consumo umano richiede da 3 a 50 volte la quantità d'acqua necessaria alla produzione di cibo vegetale. Tenendo conto della variabilità tra le specie animali, i metodi di coltivazione dei mangimi, ecc., si può concludere che, in media, i cibi animali richiedano, rispetto a quelli vegetali, circa 10 volte tanta acqua.

È per questo che esiste una enorme differenza tra il consumo d'acqua di un menu 100% vegetale e uno onnivoro.

Gli animali-macchine sono fabbriche alla rovescia

Da dove deriva l'inefficienza che causa questi enormi sprechi di acqua? Occorre considerare che tutte le attività produttive umane consumano risorse ed emettono inquinanti, e questo non si applica solo all'industria, ma anche al settore alimentare, quello che produce il cibo che mangiamo.

Trasformare un alimento vegetale in un alimento animale implica una inefficienza enorme, poiché gli animali, allevati e poi macellati per produrre carne, devono anche mangiare, sia per aumentare di peso che per rimanere in vita. E quello che mangiano sono alimenti vegetali coltivati appositamente.

Infatti i 2/3 delle terre fertili del pianeta sono usati per coltivare mangimi per animali o per allevarli a pascolo. Gli animali sono usati come "fabbriche" che trasformano cibo vegetale (i loro mangimi, che devono essere coltivati) in "cibo animale", cioè la loro carne, ottenuta dalla loro uccisione.

Ed è proprio questo processo a essere inefficiente, nel senso che occorre fornire una data quantità di cibo agli animali, ma si ottiene una quantità di carne molto inferiore. Questo perché non è certo possibile che ogni kg di mangime che l'animale consuma si trasformi in un kg in più di peso dell'animale: come per noi, la maggior parte del cibo introdotto serve a espletare le funzioni base del nostro organismo, a fornirci energia. Un'altra grande parte viene espulsa con gli escrementi. Solo una piccola quantità va ad aumentare il peso dell'animale.

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Dunque, in media, per ogni kg di carne ottenuto dalla macellazione di un animale servono 15 kg di vegetali: lo spreco e l'inefficienza risulta chiaro. È questa la "trasformazione vegetale-animale" che è causa di spreco di risorse (non solo di acqua) e impatto ambientale.

Il problema si pone per qualsiasi tipo di allevamento, non solo per la produzione di carne: per produrre latte si devono allevare animali, e quindi i problemi che nascono sono i medesimi e lo stesso vale per la produzione di uova.

Consumare direttamente i vegetali porta a un enorme risparmio di risorse: se usiamo nelle nostre ricette direttamente i cereali, come il riso, il frumento, ecc., i legumi, tutte le verdure, la frutta e la frutta secca, anziché la carne, il pesce, i latticini e le uova, riduciamo moltissimo il nostro impatto sull'ambiente. In pratica eliminiamo un passo intermedio della produzione, fonte di grande spreco.

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Categoria: Ecologia

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