10 Ottobre 2022
Tempo di lettura: 2 minuti
Domanda dei lettori: "Si può ricavare lo iodio dalle alghe marine da cucina?"
No, le alghe da cucina non sono una fonte affidabile di iodio, perché in esse il contenuto di iodio è molto variabile, sia da un’alga all’altra, che all’interno della stessa alga (al variare del lotto e della zona di provenienza varia anche il contenuto di iodio).
In generale, le alghe da cucina, come la kombu, arame, hijiki ecc., non vanno usate in modo sistematico, perché si rischia un sovradosaggio di iodio. Si possono utilizzare in modo saltuario.
Le raccomandazioni per la popolazione generale suggeriscono di ricavarlo dal sale iodato: tale raccomandazione è talmente importante che il Ministero della Salute, con un decreto del 2012, obbliga i punti vendita a esporre un cartello, vicino al sale da cucina sugli scaffali, che informi le persone della necessità di preferire il sale iodato (obbligo disatteso da molti negozi, tuttavia esistente).
Un cucchiaino di sale iodato copre il fabbisogno giornaliero, che ammonta a 150 mcg. Durante la gravidanza il fabbisogno aumenta, passando a 200 mcg: basterà utilizzarne un terzo di cucchiaino in più.
Nel caso di diete prive di sale, è opportuno usare un integratore a base di alga kelp, il cui contenuto in iodio è preciso.
Puoi acquisire competenze su questo e molti altri nutrienti nella dieta vegetale, come professionista o per agire in prima persona per migliorare la tua salute, attraverso il nostro corso:
Corso:
Alimentazione plant-based nell'adulto: la teoria e la pratica
1479 iscritti
98% soddisfatti del corso
Un efficacissimo percorso, ho trovato la modalità di trasmissione e dei test molto ricchi e semplici allo stesso tempo, un ottimo modo e linguaggio alla portata di tutti, professionisti del settore e non. Sono veramente felice di aver partecipato. — Daniele L.
Il corso mi è piaciuto moltissimo. Contiene nozioni davvero interessanti. Chiaro, sintetizza una vasta mole di evidenze scientifiche contrastando la ormai obsoleta ma ancora viva convinzione della carenza nutrizionale legata ad una alimentazione esclusivamente vegetale. Sottolinea altresì i concreti rischi di regimi alimentari considerati "sani" ricchi di prodotti animali correlandoli come concausa di patologie croniche e degenerative nonché fonte inquinamento e deterioramento dell'equilibrio del pianeta. — dott.ssa Angela E.
© Copyright 2022 Accademia della Nutrizione. Se vuoi condividere questi contenuti, diffondi il link a questa pagina, grazie. Non è consentito riprodurre l'intero articolo o una parte di esso senza autorizzazione.
Questo articolo appartiene alle categorie: